Chi viene a Cheese non può prescindere dalla visita ai diversi spazi istituzionali che, in molte occasioni, rappresentano un’occasione imperdibile per esplorare prati, latti, razze animali e formaggi delle regioni d’Italia.
Ecco un percorso attraverso i diversi eventi delle regioni, le degustazioni e i dibattiti proposti. Per fruirne correttamente, leggete le schede descrittive, attenendovi alle istruzioni riportate: ogni spazio ha le proprie modalità di gestione. E periodicamente tornate su questa pagina, perché è destinata ad arricchirsi nel tempo!
Il Piemonte a Cheese
La Regione Piemonte è presente in piazza Spreitenbach con l’Area Piemonte, allestita dall’Assessorato regionale all’Agricoltura e cibo in collaborazione con VisitPiemonte. Durante i giorni di fiera, lo spazio incontri è animato da un ricco programma di presentazioni e degustazioni con la partecipazione di produttori, consorzi di tutela, associazioni ed enti territoriali, le produzioni di qualità e i progetti di promozione dell’agroalimentare e dell’enogastronomia piemontese.
Al centro della piazza, Asproflor, l’Associazione dei produttori florovivaisti, allestisce un prato, per far riflettere sulle varie tipologie di pascoli e il ruolo per la biodiversità giocato da questi ambienti. Come nelle edizioni precedenti, il container Regione Piemonte accoglie i visitatori per le degustazioni dei grandi vini piemontesi Doc e Docg a cura dell’Enoteca Regionale Acqui Terme e Vino. Un ruolo da protagonista ha l’Erbaluce, nominato Vitigno dell’anno 2023 da Regione Piemonte. Nell’Area Piemonte è inoltre allestito uno spazio dedicato allo sviluppo rurale e alla nuova programmazione 2023-2027, nel quale i visitatori possono mettersi in gioco sui vari temi e sulle sfide dell’agricoltura attraverso un modulo interattivo e multimediale progettato per l’occasione.
I sapori e le forme del latte di Puglia: tutti i laboratori in programma
La Puglia ha molte anime, tutte diverse, ricche di biodiversità.
Ogni territorio (dal Gargano alla Capitanata, dai Monti Dauni alla Murgia, dalla Val d’Itria fino alle coste salentine) ospita razze animali che con il tempo si sono perfettamente adattate al clima e alle risorse presenti. Questo patrimonio zootecnico trasforma quanto offerto dal pascolo su cui vive in alimenti tradizionali, semplici e al tempo stesso raffinati, deliziosi e genuini. È tornato il momento di riscoprire le incredibili forme del latte di Puglia!
I laboratori delle diverse giornate costituiscono un’occasione per approfondire diverse tematiche: dai pascoli alle razze animali, dal lavoro dei pastori alle ricette in cui latti e carni da animali allevati al pascolo trovano l’impiego migliore.
In Sardegna: un viaggio tra latti, caci, pascoli ed eccellenze
Quando si parla di formaggi è praticamente impossibile non parlare di Sardegna, una terra che sa regalare produzioni artigianali e veri e propri gioielli di arte casearia. Ecco allora che vi proponiamo un viaggio avventuroso tra i fantastici caci della Sardegna, tra i quali ovviamente i Presìdi Slow Food – ad esempio l’axridda di Escalaplano, il pecorino dell’Alta Baronia, il fiore sardo dei pastori, la fresa di Ittiri, il pecorino di Osilo, il casizolu del Montiferru… Attenzione però! La Sardegna è anche molto altro: preziosi oli extravergini, vini importanti, prodotti agricoli… senza dimenticare qualche incursione sul mare.
Partecipate alle degustazioni e non perdete l’occasione di scoprire tanti progetti attivati per valorizzare il latte, i formaggi, i pascoli della regione, tra i quali ad esempio il progetto Kent’erbas dedicato ai prati stabili isolani.
Basilicata coast to coast: un mondo di esperienze
La Basilicata è un luogo da scoprire “coast to coast”, come ci ha insegnato a dire Rocco Papaleo. Il suo territorio disegnato dalle valli, incastonato tra la Campania, la Calabria e la Puglia, la rende uno scrigno unico di biodiversità e i Presìdi Slow Food promossi durante questa edizione di Cheese, ne rappresentano il fiore all’occhiello.
Vi invitiamo dunque a scoprire nelle quattro giornate di Bra questa Basilicata coast to coast nelle tante forme del latte lucane, presentate grazie allo straordinario apporto di Regione Basilicata, CREA, Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, Parco del Vulture e GAL Percorsi.
Le Marche: plurale singolare
Le Marche sono una regione stretta tra Appennini e Adriatico, tra monticazione e piccola pesca, con in mezzo le esperienze legate alle produzioni vinicole, brassicole, olivicole e non solo. Le differenti geografie si rispecchiano nelle sentite identità culturali delle comunità locali. Questo non ha, comunque, impedito un’intensa contaminazione tra i diversi territori anche e soprattutto in ambito alimentare.
Lo spazio marchigiano a Cheese rispecchia questa complessa e articolata realtà territoriale regionale e mette in luce i cibi identificativi delle differenti comunità e le intime contaminazioni alimentari tra queste ultime. Un fitto programma di eventi che mettono al centro il saper fare delle comunità marchigiane, presenti e future, nei luoghi. Eventi che ambiscono non solo a rendere le comunità maggiormente visibili al pubblico ma a dare loro ulteriore conferma della possibilità che hanno di innovare in maniera sostenibile, rigenerando territori e persone.
Latti, caci, monti e transumanze d’Abruzzo
L’Abruzzo tra riflessioni sulle prospettive per le aree rurali, degustazioni di preparazioni contadine, pani e prodotti dell’agricoltura regionale. Un lungo viaggio tra strade, montagne e tratturi che non può non prevedere un ampio spazio per i Presìdi Slow Food.
Tra questi, ad esempio, il canestrato di Castel del Monte, che raccontiamo onorando la memoria di Giulio, pastore e casaro illuminato, anima del Presidio e di tante altre iniziative di Slow Food; o ancora il pecorino di Farindola, eccezione casearia unica al mondo, in quanto lo si produce con il caglio suino… e molti altri. Ecco tutto l’Abruzzo di Cheese.
Per fare un cacio ci vuole (più di) un fiore: l’Umbria dei formaggi si presenta
Per fare un cacio ci vuole (più di) un fiore. È questo il tema che esplorano gli eventi dell’Umbria a Cheese.
Mostrando come la ricchezza dei formaggi derivi dalla biodiversità delle essenze foraggere, delle razze animali, dei latti. E ovviamente dai saperi di casari e pastori che li lavorano. Una quattro giorni per mettere alla prova i sensi, e per acquisire nuove consapevolezze.
Emilia Romagna: il clima nel piatto, degustazioni e racconti
Per questa edizione di Cheese, la Regione Emilia-Romagna e lo Slow Food regionale partecipano con uno spazio in comune e con l’obiettivo di sviluppare attività che mettano al centro i produttori e le comunità che sono state colpite da alluvione o frane che si sono verificati lo scorso mese di maggio. Il programma prevede inoltre un viaggio nella biodiversitàdell’Emilia Romagna e le sue tante forme: dai formaggi a latte crudo provenienti da piccole realtà che hanno conservato antiche produzioni indissolubilmente legate ai propri territori, ai prodotti dei Presìdi e dell’Arca del Gusto ormai da tempo fiore all’occhiello dell’associazione con degustazioni ed abbinamenti inaspettati.
Lo stand ospita produttori e prodotti dei Presìdi Slow Food (la pesca buco incavato, il raviggiolo, il sale di Cervia) che hanno subito danneggiamenti a seguito dell’alluvione di questa primavera e alcune iniziative di vendita solidale per raccolta fondi come le birre e i gelati di Giulio Rocci. Tutte le degustazioni del programma saranno abbinate ai vini della Romagna all’interno della campagna Io Bevo Romagnolo per sostenere le terre alluvionate, in collaborazione con l’associazione Tempi di Recupero.
Caci, ricette, cuochi e aziende del Lazio
Lo spazio del Lazio a Cheese mette in campo il sapere di tante cuoche e cuochi dell’Alleanza Slow Food e i prodotti delle aziende laziali presenti all’evento.
Impariamo a conoscere o ri-assaporiamo Presìdi storici come la marzolina, un piccolo formaggio che un tempo si produceva solo nel primo periodo di lattazione della capra, nel mese di marzo, appunto, da cui deriva il suo nome o il magnifico caciofiore della campagna romana, una sorta di antenato del Pecorino Romano realizzato immergendo nel latte crudo, intero, il caglio vegetale ottenuto dal fiore di carciofo o di cardo selvatico. E degustiamo, insieme, tante ricette che hanno contribuito alla definizione dell’identità gastronomica del territorio, dalla pasta alla amatriciana alla cacio e pepe. Il Lazio di Cheese vi aspetta!
Sui monti della Liguria, tra pascoli, erbe, e contaminazioni col mare
Simbolo della Liguria di Cheese è la vacca di razza cabannina, Presidio Slow Food (e protagonista del teaser della quattordicesima edizione). La cabannina è una razza bovina autoctona genovese. Il suo nome deriva dalla piana di Cabanne, nel Comune di Rezzoaglio, dove si sono conservati alcuni capi in purezza consentendo l’avvio del lavoro di recupero della razza.
Ne ritroviamo i formaggi in molti appuntamenti di degustazione, dove non manca tutto il meglio del territorio ligure: dai vini alle erbe spontanee, dai frutti antichi ai frumenti teneri, dai prodotti dell’apicoltura agli amari. Inclusa anche qualche incursione sul mare, con la presenza delle mitiche acciughe liguri!
Il Trentino a Cheese
Il Trentino porta a Cheese la biodiversità lattiero casearia della regione, ben esemplificata dai Presìdi presenti sul territorio. Nello spazio del Trentino potete comprendere il suo ruolo fondamentale a tutela della biodiversità, della bellezza del paesaggio e per la conservazione dei “territori di vita”.